Gemini Khan ha scritto:No! Ma che voluta! Spara più consigli puoi caro! Io di quella roba non so veramente una ceppa
Anche perchè, non lo diciamo a nessuno, ma il dir. della fotografia manco ce l'abbiamo
Beh, non è necessario averlo, basta che chi gira ne conosca qualche regola. Tieni presente che sulle produzioni no-profit sei comunque giustificato a non avere un corposo staff.
La cinepresa che usate noto che vi regola in automatico l'esposizione e quindi già vi toglie una discreta magagna. Quello che però nessuna macchina da presa può fare è sostituire le conoscenze di chi ci sta dietro, e da li l'occhio esperto nota subito quanta competenza ha chi fa il girato. Poi le regole si possono anche trasgredire (e come detto chi le trasgredisce c'è), ma in maniera consapevole però, altrimenti si capisce subito che chi gira non sta facendo apposta a trasgredire le regole, ma proprio non le sa.
La base della fotografìa sono regola dei terzi e sezione aurea, due concetti molto semplici da apprendere e che cambiano di molto la dinamicità di una foto o di una scena. Queste due regole servono a far si che l'immagine acquisti una certa personalità. Cioè: quando tu fai una ripresa o una foto vuoi comunicare qualcosa e devi quindi fare capire a me che guardo cosa mi volevi comunicare. Faccio esempi diretti in maniera che si possa capire facilmente senza doversi leggere papiri inutili.
Regola dei terzi:
La regola dei terzi consiste nel dividere l'immagine in una griglia tipo quella del gioco del tris, in questo modo:
L'oggetto (persona, oggetto di scena, o quant'altro) a cui vuoi dare risalto, non dovrà mai trovarsi nel riquadro centrale (l'inesperto tende invece a fare l'esatto contrario), perchè se lo metti nel riquadro centrale l'occhio non lo percepisce come elemento primario ma come
unico elemento. Di conseguenza annulli tutto il background e la scenografìa diventa assolutamente inutile perchè l'occhio la vede ma la mente no perchè è attratta dall'immagine centrale. Puoi quindi farlo quando -e se- il background non ha niente da dire, come nel caso sia monocolore, ma è difficile che si presenti mai un'occasione del genere se non in qualche book fotografico a sfondo neutro.
Una buona regola è di piazzare l'oggetto che deve attirare l'attenzione su uno dei 4 cerchietti (la griglia dovrai poi fartela mentale, si va ovviamente ad occhio sperimentando) che sono anche i vertici da cui parte il crop della sezione aurea (che vediamo dopo).
Un buon esempio di funzionalità della regola dei terzi è quando si fotografa un paesaggio aperto, privo di elementi. L'errore comune è di mettere l'orizzonte al centro della foto, ma in questo modo chi guarda la foto non capisce a cosa vuoi dare risalto, ovvero se al terreno o al cielo. In quel modo la foto sembra presa tanto perchè si doveva prendere ed è priva di personalità e di dinamicità.
La linea dell'orizzonte deve sempre quindi stare a ridosso della linea in alto se vuoi dare risalto al terreno/mare, o sulla riga in basso se vuoi dare risalto al cielo. E come si fa a sapere a cosa devi dare risalto? E' semplice: devi solo porti la fatidica domanda: perchè sto facendo questa foto? Cosa voglio che veda chi guarda la foto? Il cielo o il paesaggio topografico? E' facile determinarlo: se il cielo è limpido e azzurro, o grigio e uniforme, non dice nulla, ed è chiaro quindi che stai prendendo la fotografìa per farmi vedere il paesaggio e non il cielo.
Quando invece il cielo è bello infuocato o stellato e determina la luce, allora abbassi l'orizzonte, perchè l'oggetto primario della foto è il cielo. E con questo anticipo subito una tua possibile domanda: si, esiste sempre un elemento primario, ma questo elemento non deve annullare la scenografìa generale, e per questo non va mai posizionato al centro.
Faccio alcuni semplici esempi, prima sull'orizzonte:
Come puoi vedere da questo esempio qui sotto, accentrare tutto, come nell'immagine a destra, non dice niente:
Ora, invece, proviamo ad inserire degli elementi primari nella foto. In questo caso, se il paesaggio è secondario e fa solo scenografìa, l'orizzonte può anche stare al centro, perchè non si tratta più di dare risalto al cielo o alla terra, ma ad un elemento aggiuntivo nella foto. E se invece oltre all'elemento aggiuntivo vuoi dare risalto anche ad uno degli elementi del paesaggio allora la regola vale anche per l'orizzonte, come nella foto qui sopra della casetta in mezzo al campo di viole.
Dicevo che se c'è un elemento primario non deve stare in centro. Ecco alcuni esempi:
Da questa foto, tu fai capire all'osservatore che quello che volevi catturare era la magione immersa in uno splendido mare illuminato da un fantastico cielo. Cioè, cielo e mare hanno pari importanza nella foto, e quindi la linea di orizzonte va bene al centro, e l'elemento focalizzatore è la casa.
Altri esempi:
Perfino il quadro della Monnalisa tiene conto dei terzi (gli elementi primari, ovvero il volto e la posizione delle mani, non sono al centro, ma sopra e sotto).
Con la regola dei terzi puoi già fare un discreto lavoro, ma se vuoi spingerti oltre puoi approfondire anche la sezione aurea.
La sezione aurea è una spirale immaginaria il cui vertice parte (guardacaso) da uno dei cerchietti della prima immagine sulla griglia dei terzi. La buona regola è di far partire l'elemento primario (uno sguardo, l'insetto sulla foglia, la mela che stai mangiano, etc...) dal vertice della spirale.
Ma a cosa serve dare personalità ad una foto? Anche qui, gli esempi sono sempre utili.
Prendi ad esempio questa foto:
Ha una bella esposizione, ma cosa dice? Riesci a capire cosa il fotografo voleva esattamente fotografare? Al centro della scena vediamo questa specie di vialetto e in pratica la nostra attenzione si focalizza su quello. Va bene, ma perchè il fotografo ha fotografato questo vialetto? Da questa foto, pare che il fotografo l'abbia preso così, perchè doveva prenderlo perchè era bello, come fa il classico turista con la macchina fotografica da due soldi al collo. Ma ci sarà qualcosa che avrà attirato l'attenzione del fotografo, no? Ecco, da questa foto lo intuisci se ci ragioni su, non lo vedi nell'immediato ed è per questo che l'immagine non va accentrata. Io devo cogliere in maniera naturale la personalità del fotografo, ovvero quello che mi voleva comunicare, senza doverci pensare su, tipo immagine della settimana enigmistica "indovina cos'è".
Quello che ha catturato l'attenzione del fotografo di questo vialetto è come è illuminato, e dato che l'illuminazione è il cielo a dargliela bisogna farlo notare bene, dargli la personalità, senza ovviamente distogliere l'attenzione dal vialetto. La foto dovrà quindi essere modificata in questo modo:
Come vedi è stato tolto risalto alla casa a destra perchè non era quello che il fotografo voleva fotografare, ed è stato dato risalto così al vialetto, a come è illuminato e al perchè è illuminato così decentrando il vialetto e abbassando l'orizzonte. In questo modo il cielo si prende il suo giusto merito e la foto è più dinamica e ha più personalità.
Ora: è ovvio che questo è facile farlo sulle foto statiche e molto più difficile su immagini in movimento. Ma il direttore della fotografìa è assunto apposta: ovvero per cercare di rendere la maggior parte dei fotogrammi dinamici cercando di tenere conto il più possibile di queste regole. E tanti più saranno i fotogrammi dinamici e tantopiù sarà dinamico l'intero film. Viceversa rischia di annoiare lo spettatore perchè vede un susseguirsi di immagini che tendono ad accentrare elementi non cogliendone i motivi.
Nel vostro cortometraggio, spesso queste regole le imbroccate perchè probabilmente a guardare molti film ci avete fatto l'occhio di talento. Ma usando una metafora calcistica, col talento vai a fare il palleggiatore da circo, per arrivare in serie A ci vuole anche la scuola.